L’occasione è ghiotta: i trekking di più giorni de La Viottola, giorni tra cielo, camminate, fatica e risate…poi, arriva la telefonata dell’ Agenzia :” Fabrizio, ci mandi un piccolo vademecum da mandare agli iscritti su cosa bisogna mettere nello zaino?”
E allora, per non correre il rischio di avere nello zaino quattordici paia di calze ma solo una maglietta, o peggio portarsi dietro cose che non si utilizzeranno mai e lasciare a casa il kit di pronto soccorso, ecco i miei consigli per avere uno zaino a prova di trekking!
Il primo consiglio, ma per me il più importante, parte da una canzone di qualche anno fa : “Parti con la voglia di non tornare più”: una mente aperta, disposta ad accogliere non solo le emozioni positive che generalmente i trekking di più giorni regalano, ma anche i piccoli contrattempi, la fatica, magari un po’ di pioggia che potrebbe disturbare l’ escursione, un cambio di percorso deciso dalla Guida. Se partiamo con questi presupposti, torneremo con un bagaglio di emozioni che ci arricchiranno. E poi, visto che i trekking sono di gruppo, spirito di adattamento, voglia di conoscere gli amici di scarponi che divideranno con noi le giornate, le salite, i panorami.
Fatta questa doverosa premessa, vediamo ora cosa mettere nello zaino.
Anzi, partiamo proprio dallo zaino, ovvero il nostro compagno d’avventura. Lo zaino deve essere comodo e pratico: non cadiamo nella tentazione di prendere uno zaino esageratamente grande, da riempire con cose assolutamente inutili. Allo stesso modo, non scegliamo uno zaino troppo piccolo, con il rischio di dover tenere in mano quello che non è entrato nello zaino. Dopo aver percorso parecchi cammini con lo zaino in spalla per svariati kilometri e giorni, ho imparato il significato delle parole “realmente utile”!
Per i trekking di 2/3 giorni, come quelli proposti da La Viottola, io consiglio uno zaino da 35/40 litri: generalmente il pernottamento è in alberghi o b&b quindi non serve tenda, materassino o altro. Per questo tipo di trekking, ovviamente, serve un altro tipo di zaino. Lo zaino deve aderire alla schiena, quindi importante è che abbia tutte le cinghie regolabili, in modo che possa aderire evitando di farci male alla schiena o alle spalle o, peggio, che ci costringa ad una postura che ci regalerà solo un brutto ricordo del nostro trekking.
Io consiglio uno zaino con la tasca per l’estrazione rapida della borraccia o meglio ancora con la camel bag: questo perché è importante bere spesso e se ogni volta bisogna cercare nello zaino la bottiglia d’acqua, si finisce con non bere a sufficienza e quindi essere disidratati. Altro oggetto utilissimo è il coprizaino: in caso di pioggia, permette di tenere lo zaino all’ asciutto. Ricordate: uno zaino bagnato sulla schiena pesa di più di uno zaino asciutto!
E adesso, cosa mettiamo nello zaino?
Quando inizio a preparare lo zaino, per ogni oggetto che vorrei far entrare nello zaino mi chiedo: Mi serve davvero? Ne posso fare a meno? Con queste domande mi rendo conto di cosa è “realmente utile” oppure no. Con il tempo sono passato da “questo mi serve assolutamente” a “di questo non me ne faccio niente”.
Una cosa che assolutamente non si può dimenticare sono gli scarponi: possono essere alti o bassi a seconda del trekking che andremo a fare; l’importante è che siano resistenti all’ acqua, e che fascino la caviglia. Fondamentale è che lo scarpone sia stato usato prima di partire: non affrontare un trekking di più giorni con un paio di scarponi comprato il giorno prima di partire: le vesciche potrebbero essere una spiacevole sorpresa.
E dopo gli scarponi, parliamo di calze: a seconda delle abitudini, possono essere corte o lunghe. L’importante è che siano del giusto spessore: troppo sottili aumentano la sensazione di sfregamento tra piede e scarpa; troppo spesse rischiano di tenerci il piede troppo al caldo (soprattutto se il trekking si svolge tra primavera ed estate). In commercio esistono anche calze con le cinque dita (esatto, come i guanti!): sono comodissime e consigliate per evitare le vesciche, anche se per indossarle serve più tempo rispetto alle calze classiche.
Ma quante maglie, pantaloni bisogna portare? Nel mio zaino ci sono sempre tre cambi: questo perché, mentre un cambio lo indosso, l’altro può essere lavato per il giorno dopo. Ma in caso di imprevisto, il terzo cambio è provvidenziale. A questo proposito, consiglio sempre di avere indumenti tecnici, lavabili e soprattutto generalmente asciugabili molto velocemente.
Se ti stai chiedendo se è meglio il pantalone lungo o corto, ti dico subito che non c’è un regola: io consiglio sempre il pantalone lungo: protegge le gambe da rovi, erba alta e dalle indesiderate zecche.
Ricordiamoci di portare solo l’indispensabile: magliette, pantaloni, una felpa più pesante, un piumino leggero.
E se piove?? Prima o poi, tutti gli escursionisti si trovano a camminare sotto la pioggia e quindi è importante avere indumenti che ci riparino. Nello zaino, quindi, via libera al guscio e ai copri pantaloni, generalmente in Gore-tex. Tanti i vantaggi del guscio: è traspirante, leggero, e si asciuga rapidamente. Un buon guscio può essere costoso, ma è un investimento che vale la pena fare.
Capitolo igiene personale: anche in questo caso, lasciamo a casa il superfluo! Basta avere con sé dentifricio (in pastiglie) e spazzolino, una saponetta, deodorante. Tutto questo occupa pochissimo spazio.
Capitolo accessori: nello zaino io porto sempre cappello o bandana per le giornate di sole; berretto e guanti (o sottoguanti) per le giornate in cui si parte con il sole ma poi arriva il brutto tempo. Ho con me sempre uno scaldacollo. Sempre crema solare, burrocacao ed occhiali da sole. Dalla torcia frontale non mi separo mai, ricordandomi di portare le pile di scorta o un caricatore portatile se la batteria è ricaricabile. Per le piccole emergenze, vedi suole che si staccano dalla scarpa, ho sempre un rotolo di cerotto telato.
Aiuto, mi sono fatto male! In ogni zaino ci dovrebbe essere un kit di automedicazione: non un ospedale intero, ma medicine personali, cerotti, disinfettante. Sono utili anche i cerotti per vesciche, gel igienizzante.
E come mettiamo tutte queste cose nello zaino? Gli indumenti vanno arrotolati per ottimizzare lo spazio e per essere più facilmente trovati. Ovviamente, ogni volta che dovremmo preparare lo zaino saremmo diventati più bravi rispetto alla volta precedente. L’unica regola che mi sento di lasciare è la regola del 10%: lo zaino deve pesare il 10% del tuo peso.
Ma come detto all’ inizio, la cosa più importante è affrontare il trekking con mente aperta, pazienza e cogliere gli insegnamenti che troveremo lungo il nostro cammino. E, perché no, arrivare a sera con #PiediStanchieCuoreFelice.
Testo e foto Fabrizio Borgognoni
Marzo 2023